La crescita di nostro figlio è un percorso intenso e pieno di emozioni. Come genitori, siamo chiamati a sostenerlo al meglio e spesso ci domandiamo come poterlo supportare o incoraggiare. Da mamma e logopedista mi sento spesso chiedere “come posso sostenere lo sviluppo del linguaggio del mio bambino? Ci sono azioni o giochi che devo utilizzare?” Vediamo insieme una delle chiavi più preziose che possiamo utilizzare nella vita di tutti i giorni: l’interazione.
Il percorso di crescita del nostro bambino è fatto di diverse tappe. Fasi importanti che gli permetteranno di padroneggiare competenze indispensabili per potersi approcciare con serenità al presente e al suo futuro. Noi, come genitori, possiamo trovarci di frequente spiazzati o preoccupati di fronte al susseguirsi di eventi che caratterizzano questo viaggio intenso.
Le domande che affiorano nella nostra mente sono moltissimi e ricorrenti. Come posso aiutare mio figlio, mia figlia nella sua crescita? Il suo sviluppo del linguaggio procede per il meglio? Come possono intervenire per sostenere la sua evoluzione? Che strumenti e azioni devo prevedere? Quesiti essenziali che però possono gettarci nella confusione per via dell’enorme carico di informazioni, di emozioni, di dubbi. Sia che ci siano dei rallentamenti oggettivi sia che il percorso stia procedendo con tranquillità, allora possiamo ritagliarci del tempo per approfondire le domande che ci poniamo.
Il primo passo che possiamo fare è fermarci, fare un passo indietro, respirare e ricordarci di un tassello essenziale. Per quanto possano essere utili strumenti e giochi, niente e nessuno può sostituire la nostra presenza e il rapporto speciale che creiamo giorno dopo giorno con il nostro cucciolo.
L’interazione continua: la base da cui partire.
Sembra paradossale, ma gli unici strumenti di cui abbiamo davvero bisogno per sostenere nostro figlio siamo noi e la volontà di interagire. Esistono una serie di accortezze e strategie che ci possono aiutare in questo processo, è vero. La fonte primaria di tutto è però l’interazione che scegliamo di mettere in atto. Sono il rapporto con noi, la relazione quotidiana e le consuetudini che costruiamo nel tempo a costituire le fondamenta benefiche della crescita.
In questo senso, allora possiamo poi scegliere di favorire lo sviluppo del linguaggio attraverso una comunicazione serena e diretta tra di noi e con nostro figlio. Prediligiamo le conversazioni tranquille e svolte sempre guardandolo in volto, cercando il contatto visivo. In questo modo il bambino si sentirà accolto e imparerà attraverso l’esempio concreto a ricercare questo genere di interazione con le persone con cui entrerà in relazione.
Prendiamoci il giusto tempo: non c’è fretta, non ci sono regole assolute né standard a cui cercare di rifarsi. Ogni bambino – così come ogni persona – è differente e deve avere la possibilità di vivere in tranquillità il suo momento.
Sviluppare il linguaggio è un gioco di relazione e interazione.
Parliamo con lentezza e in modo pacato, se vediamo che nostro figlio sta cercando di esprimersi non facciamogli pressione e non cerchiamo di anticipare quel che desidera dirci. Aspettiamo con pazienza e mostriamoci aperti, disponibili, sorridenti così che sappia che siamo lì per lui e che rispettiamo la sua esperienza.
Legato a questo aspetto dobbiamo poi ricordarci di alternarci nella conversazione. Anche se il nostro bambino presenta qualche difficoltà nell’esprimersi non cerchiamo subito di compensare forzando il dialogo, o parlando solo noi o ponendo tante domande una dietro l’altra. Viviamo semplicemente quegli istanti rimanendo presenti e consapevoli: fa tutto parte della nostra interazione e della relazione che ci unisce. Non dobbiamo per forza essere noi a riempire di stimoli il momento, viviamolo insieme a nostro figlio e scopriamo insieme che cosa ci riserva quell’istante. Può trattarsi di un gioco, di una lettura, di una conversazione o dello stare solamente in compagnia l’uno dell’altro godendo di quelle emozioni speciali.
Valorizziamo ogni forma di espressione, anche la più piccola o non convenzionale. Potrebbe essere il parlato, ma potrebbe anche essere l’utilizzo di gesti, suoni e musica o ancora disegni e simboli. Non deve essere un esame continuo o un esercizio costante che ci imponiamo come se fosse un compito da assolvere. Il linguaggio fiorisce nella relazione e vive di emozioni, di interazioni personali quotidiane. Le stesse che tutti noi viviamo ogni giorno senza farci nemmeno più caso.
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