SENTI CHI URLA

Oggi voglio parlarti di un aspetto spesso sottovalutato ma a cui assisto sempre più spesso: i bambini Tarzan.

Ovviamente il titolo è una provocazione e ti starai chiedendo chi sono questi bambini.

Adesso te lo spiego: sono quei bimbi che urlano sempre (anche solo per chiederti un bicchiere di acqua) e che nel tempo possono usare compensi e strategie che causano un abbassamento nel volume della loro voce.

Viviamo in tempi in cui il rumore fa da padrone: i supermercati gremiti di persone, i negozi per accattivarsi clienti mettono la musica a livelli impressionanti. Quindi cosa fanno i nostri bambini per farsi sentire e capire? Urlano!

Hai presente quando vai ai compleanni? Non sono più quelli di una volta (come avrebbe detto mia nonna). I compleanni ora si fanno in pizzeria, in grandi locali o spazi aperti e quindi per giocare e parlare fra loro, per sovrastare musica e chiacchiericcio cosa sono costretti a fare i bimbi? URLARE.

A questo punto, un po’ persi anche noi in una giungla di informazioni, ci chiediamo cosa dovrebbe fare il nostro bambino per non diventare amico di Chita.

Prima di tutto devo fare una precisazione: negli ultimi anni si registra un aumento in età sempre più precoce di problemi vocali. I bambini che urlano di frequente fanno un eccessivo e sbagliato uso della propria voce che rischia di creare danni alle corde vocali come lo sviluppo di noduli vocali.

Quindi a meno che che il bimbo non soffra di un abbassamento di udito che gli causa la necessità di alzare la voce per sentirsi e farsi sentire, il bambino dovrebbe parlare ad un volume di voce naturale.

COSA POSSIAMO FARE

In questi casi è bene usare semplici accorgimenti in famiglia in modo da attuare alcune norme di igiene vocale come ad esempio non parlarsi da una parte all’altra o parlare con la tv accesa. E’ importante che il bambino conosca il suo strumento naturale “la voce” e come funziona, in modo che si abitui piano piano ad una emissione vocale meno stressata e più armonica.

LE REGOLINE D’ORO

Di seguito ti suggerisco alcune regoline d’oro che dovresti seguire per provare ad abbassare il volume del piccolo Tarzan.

-modello vocale sbagliato: noi adulti dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio. Se anche noi genitori e/o insegnanti costantemente parliamo a voce alta, urlate da una stanza all’altra è probabile che il bambino urli perché pensa sia un atteggiamento corretto.

-al mio segnale, scatenate l’inferno: ho volutamente usato questo termine de “il Gladiatore” perché
spesso i bambini credono che con le urla possano ottenere tutto quello che vogliono e capita quindi che i genitori pur di accontentarlo o in quel momento non far brutta figura assecondino il bambino. Purtroppo questo genera nel bambino l’errata convinzione che se strilla riesce ad ottenere quello che vuole.

-posture scorrette: spesso i bambini che non fanno sport o restano a lungo davanti alla tv assumono posture scorrette non hanno una buona emissione vocale.

-sforzo vocale: i bambini si trovano spesso a confrontarsi con gli altri durante la scuola o in attività sportive. Capita che durante la pausa pranzo durante il tempo prolungato vadano in giardino e per farsi sentire e giocare con i compagni urlino.

-età: ricordiamo anche che i bambini, soprattutto i più piccoli, spesso non hanno una chiara idea di come funziona l’apparato “vocale” non riuscendo a correggersi e ad avere un’adeguata emissione vocale.

-ridurre rumori di fondo: compleanni rumorosi, supermercati, giardini, televisione sempre accesa. Questi sono solo alcuni esempi di rumori ambientali che spesso costringono il bambino (e non solo) ad alzare il volume della voce per sovrastare questi rumori di fondo ed essere compresi e ascoltati.

-Essere nel qui e ora: siamo abituati ad una vita frenetica e di corsa e spesso quando stiamo con i nostri bambini pensiamo e facciamo mille cose contemporaneamente. Per i bambini invece è importante che ci prendiamo del tempo per essere ascoltati. Quindi piuttosto che urli per richiamare la nostra attenzione, perché ci ha già chiesto qualcosa dieci volte, alla prima occasione interrompiamo quello che stiamo facendo e ascoltiamolo.

Cara mamma, se sei preoccupata perché il tuo bambino continua ancora ad urlare , se mentre parla rimane senza voce o ha dei cali, se la sua voce è roca e lamenta dolore e fastidi nella zona del tratto vocale allora è importante far effettuare una visita foniatrica o con l’otorinolaringoiatra.

Un bambino che abusa della voce ha maggior rischio di andare incontro a noduli vocali che necessiteranno di una terapia specifica.

Le precedenti indicazioni non rappresentano in alcun modo una valutazione delle competenze, quanto piuttosto una linea guida per osservare i bambini ed identificare la presenza di eventuali segnali di difficoltà. Se si hanno dei dubbi è bene rivolgersi al pediatra o al NPI.

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