Quando il bimbo respira dalla bocca: la respirazione orale.

 

Respirare è un atto che compiamo senza nemmeno accorgercene. Di solito il procedimento corretto è il passaggio dal naso. Vi sono però casi in cui questo non avviene e l’aria transita dalla bocca. Una situazione che sebbene sembri innocua, in realtà può comportare piccoli o grandi disagi. Vediamo insieme perché avviene e come possiamo pensare di intervenire per migliorare la problematica.

È un’azione che compiamo talmente tanto spesso che non ci badiamo nemmeno. Respirare è un’attività essenziale e automatica, una delle più preziose a tal punto che diamo per scontato molte informazioni. La dinamica più giusta, sembra strano ribadirlo ma è importante, è quella che vede l’aria passare dal naso e arrivare ai polmoni. Esistono però alcune situazioni in cui questo processo naturale non riesce o non può avvenire. La persona, in special modo il bambino, allora compensa con la bocca. In questo caso possiamo parlare a tutti gli effetti di respirazione orale.

Quello che all’apparenza può sembrare quasi una banalità, in realtà è un processo che può portare alla nascita di spiacevoli disagi e di possibili rischi. Questo perché il naso a livello umano svolge una funzione strategica di filtro bloccando di volta in volta moltissime fonti di pericolo. Ecco perché se ci accorgiamo che  nostro figlio o nostra figlia presenta queste difficoltà, allora è bene iniziare a indagare per poter intervenire quanto prima.

In questo senso può quindi esserci di aiuto conoscere più da vicino lo scenario generale e le eventuali implicazioni. Nella mia attività di logopedista la respirazione orale è uno degli eventi più comuni con cui mamme e papà possono imbattersi durante il percorso di crescita dei piccoli.

Il naso è un strumento prezioso: anche in logopedia.

Prima di parlare più nel dettaglio di cosa fase se compare la respirazione orale, soffermiamoci sull’importanza che il naso ha nella salute generale di tutti noi. Una rilevanza che nei bimbi è anche maggiore perché come vedremo la corretta respirazione nasale è un aiuto essenziale per la crescita e lo sviluppo dei nostri figli. A tal proposito, respirare con il naso aiuta il nostro piccolino a recepire meglio i suoni con cui si confronta.

È il passaggio dell’aria che aiuta a mantenere una buona ventilazione dell’orecchio e al tempo stesso migliora di molto la trasmissione dei suoni. Motivo per cui, indirettamente, la respirazione  nasale consente un’articolazione del linguaggio migliore. In aggiunta questo meccanismo naturale migliora anche il tono e la capacità espressiva della voce.

A questi vantaggi sotto il profilo del linguaggio si sommano anche quelli sul fronte della crescita muscolare e scheletrica, sulla definizione del cavo orale. Un fatto questo che limita l’emergere di ulteriori problemi odontoiatrici. In ultima analisi il naso grazie alle mucose e ai peli aiuta poi a proteggere il corpo dalle infezioni o dalle irritazioni respiratorie. Senza dimenticare che una respirazione più profonda e meno superficiale come quella nasale aumenta l’ossigeno a disposizione.  

Esercitiamoci per limitare la respirazione orale.

Sono proprio tutte queste le motivazioni che ci devono spingere a guardare con attenzione come respira il nostro bambino. Da genitori abbiamo la possibilità di accorgerci molto prima di eventuali difficoltà che possono portare il nostro piccolino a compensare con la bocca.

Non dobbiamo preoccuparci, la logopedia può aiutarci partendo proprio dalla valutazione e dalla correzione della respirazione orale. L’essenziale è iniziare il prima possibile a osservare e nel caso a esercitarsi per ritrovare l’equilibrio così fondamentale per il bimbo. 

Ogni volta che ci accorgiamo che nostro figlio sta avendo questa difficoltà proviamo a far vedere la corretta respirazione. A seguire – se vediamo che comunque il piccolino continua a usare la bocca anziché il naso – allora possiamo provare a modificare questa abitudine con esercizi logopedici mirati.

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