Quando pensiamo al linguaggio la nostra mente corre veloce alla parola e alla lingua scritta. Sebbene questi siano due aspetti prioritari esiste un terzo elemento che possiamo utilizzare a nostro vantaggio per migliorare le capacità del nostro bimbo: la musica. Quest’ultima è riconosciuta da tempo come una compagna che, grazie alle sue affinità con il linguaggio, può portare grandi benefici nella vita e nel percorso logopedico. Scopriamo di più.
Ogni giorno siamo così immersi nei suoni e nella musicalità della nostra realtà da non farci nemmeno più caso. Eppure è proprio questo uno degli aspetti più potenti che ci hanno aiutato nella pratica ad apprendere il linguaggio. Esiste infatti un legame profondo tra la parola, che sia scritta o parlata, e la musica.
Fin dalla più tenera età, addirittura mentre eravamo ancora nel grembo materno, abbiamo vissuto a stretto contatto con il linguaggio. Senza che ce ne rendessimo conto o che ne conservassimo memoria è stato difatti proprio questo continuo rapporto con i suoni e la musicalità delle parole il nostro primo e più potente insegnante.
Ecco perché è importante riconoscere quali sono le chiavi e i benefici che possiamo ricavare da questo strumento. Conoscere le possibilità correlate alla musica ci permette dunque di individuare una serie di accorgimenti comuni che ci aiutano nel quotidiano.
Note e parole: le affinità tra musica e linguaggio.
Il primo punto da cui possiamo partire è allora il filo rosso che unisce la musica al linguaggio. Sono proprio alcune somiglianze, piccole ma significative, che raccontano dell’intreccio che si viene a creare e che ci può essere di aiuto. È così che se osserviamo con attenzione notiamo subito ciò che accomuna le note alle parole. I suoni, e di riflesso le note, possono infatti essere visti come il primo tassello del puzzle musicale. Da questi blocchi minuscoli è possibile creare sequenze sempre più grandi formando una magica sinfonia.
I vantaggi di questa possibilità sono tre. Iniziamo col dire che le note e i suoni sono unità piccole più comprensibili e gestibili. Possiamo inoltre sommarle per costruire con maggiore facilità strutture più elaborate. Esse infine sono facilmente memorizzabili e rintracciabili all’interno della realtà. Questo perché si ripresentano più e più volte in una canzone, in un film, nel parlato e così via.
Da questa breve analisi salta subito all’occhio l’affinità con il linguaggio, vero? Dopotutto quello che abbiamo appena evidenziato per i suoni (e le note) può essere applicato anche alla lingua parlata e scritta.
Il grande viaggio musicale: i benefici.
Ora che conosciamo le affinità che legano la musica e il linguaggio, vediamo i benefici che possiamo ricavarne. Vantaggi che spiegano anche il perché la logopedia tenda a incorporare queste attività nelle pratiche consigliate.
- La musica è uno stimolo per la mente e per il corpo.
Innanzitutto la musica – e più in generale il suono – permette di creare uno stimolo continuo per il nostro piccolo. Un’interazione costante che aiuta ad apprendere, a migliorare le abilità linguistiche e che lo accompagna lungo tutte le sue fasi di sviluppo del linguaggio e psicofisico. A questo aspetto è collegata la possibilità di incrementare le capacità di combinazione delle strutture musicali e di conseguenza grammaticali.
Sono proprio le somiglianze tra note e parole che spiegano come questo sia possibile. Lo stimolo continuativo e la riproposizione costante dei blocchi più semplici aiuta nel tempo ad acquisire dimestichezza. Col tempo il nostro eroe può dunque imparare a elaborare dapprima semplici suoni o parole e poi nel tempo a combinare sequenze sempre più complesse.
- La musicalità delle parole ci permette di ricordare e di riconoscere il ritmo.
La musica inoltre consente di comprendere e ricordare meglio i vocaboli. Termini, che ripresentandosi abitualmente, diventano parte del bagaglio del bambino. Un aspetto questo che si lega infine alla possibilità di migliorare la lettura.
Il piccolo inizia così a riconoscere una certa musicalità sottostante alle parole e alle frasi. A seguire poi acquisisce con l’allenamento un determinato ritmo che gli consente da ultimo di leggere e di comporre frasi molto più facilmente.
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