In questi giorni ci stiamo tutti preparando al nuovo inizio dell’anno scolastico. Paure e ansie classiche si sommano alla situazione complessa in cui ci siamo trovati. Per non essere travolti da questo insieme di emozioni l’essenziale è parlarne tra di noi, ma soprattutto con i nostri bambini. Che siano al loro primo giorno di scuola o che abbiano già alle spalle esperienza non importa. Confrontarci insieme ci aiuta ad affrontare meglio qualsiasi evento ci risevi la quotidianità.
Settembre è da sempre associato alla scuola, alle ripartenze emozionanti che coinvolgono in special modo i nostri figli. Quando arriva questo periodo e l’amato/temuto primo giorno di scuola, piccoli e grandi si trovano catapultati in uno scenario che può scatenare sensazioni intense. Quello che poi è un quadro classico che ormai abbiamo imparato a conoscere, quest’anno ci può mettere ancora più alla prova a causa delle incertezze e delle difficoltà emerse con l’emergenza del Coronavirus.
In questa prospettiva diventa ancora più prezioso poter fare riferimento ad alcuni semplici consigli che ci possono sostenere nel breve e nel lungo periodo. Ogni situazione, ogni famiglia e ogni bambino è diverso. Ecco perché questi accorgimenti possono funzionare solo come spunti a cui guardare, saremo poi noi nel quotidiano a sapere quali sono gli aspetti a cui prestare più attenzione.
Parlare, ascoltare e ancora parlare: il confronto attivo.
La prima e più importante azione che ci aiuta nella vita di tutti i giorni è il desiderio di confrontarci l’un l’altro. Parlare di ciò che ci passa per la testa, delle nostre emozioni, paure e ansie ci permette mano a mano di prenderne consapevolezza ed esorcizzarne le ombre. Palesando gli aspetti negativi possiamo anche riuscire a ridimensionarli e renderli più gestibili. Una volta alla luce del sole e grazie alla condivisione con gli altri, l’ombra potrebbe cambiare forma e scomparire lasciandoci più leggeri.
In questo senso una conversazione aperta, sincera e tranquilla è spesso di grande conforto e aiuto. Con questa consapevolezza in mente sforziamoci di parlare con serenità anche con i nostri bambini. Chiediamo loro cosa pensano e provano, coinvolgiamoli nel discorso cercando di tranquillizzarli il più possibile. Raccontiamo di volta in volta le cose belle, le amicizie e le opportunità che vivranno nel tempo della scuola. Rassicuriamoli così che sappiano sempre di potersi aprire con noi e di poterci dire tutto ciò che li spaventa, ciò che li turba o ciò che li entusiasma.
Piccoli spunti per andare incontro alla scuola con più serenità.
Dopo il lockdown e i mesi trascorsi sempre insieme, i bambini potrebbero aver vissuto alcuni contraccolpi dettati da questi stravolgimenti. Per questo è importante che anche con l’inizio della scuola possano avere una loro routine ben definita a cui tornare. Ricordiamo dunque con costanza tutto quello che condivideremo insieme sia prima che dopo la giornata scolastica. In questo modo possiamo rafforzare le loro sicurezze e certezze. I piccoli sapranno così che, nonostante la lontananza, avranno sempre la loro casa sicura che li aspetta con gioia per conoscere tutte le cose belle che avranno vissuto a scuola.
Un’altra azione importante che possiamo mettere in campo è coinvolgere i nostri figli nella preparazione dei materiali che occorrono per la scuola. Spieghiamo con tranquillità le accortezze che è bene adottare in qualsiasi momento e ricordiamo i vari passaggi. L’essenziale è farlo dando l’impressione che sia qualcosa di naturale e di normale come se fosse parte integrante della routine. Attraverso un dialogo aperto e sereno avremo dunque l’occasione di stemperare le paure tipiche dei nuovi inizi e accoglieremo con gioia una nuova normalità.
Il bagaglio per il nostro bambino: i prerequisiti.
Quando pensiamo alla scuola ci sono poi altri aspetti che attirano giustamente la nostra attenzione. Stiamo parlando delle competenze che un bambino dovrebbe avere con sé per poter apprendere al meglio. Conoscere questi spunti ci permette così di arrivare più preparati alla gestione normale di questa nuova fase. Periodo che è anche quello più indicato per iniziare a valutare se emerge la necessità di un supporto aggiuntivo mirato per il suo sviluppo.
Nello specifico i prerequisiti che il piccolo dovrebbe avere sono tutte quelle abilità cognitive che possono supportarlo nel suo percorso di formazione. Per aiutarci nell’individuazione di questi mattoncini preziosi poniamoci le seguenti domande:
- Mio figlio si orienta e si muove bene nello spazio? Sa distinguere e usare correttamente gli oggetti? Questo ci aiuta a comprendere l’attenzione e la memoria visuo-spaziale
- Il mio bambino manipola mentalmente i suoni delle parole? Divide in sillabe? Riconosce le rime? In questo modo indaghiamo le abilità metafonologiche.
- Comprende i messaggi verbali? Racconta piccole storie? Ha un suo vocabolario linguistico?
- Il piccolo ha una buona coordinazione occhio-mano? Riesce a muovere le mani verticalmente, circolarmente e in linea orizzontale?
Da tutte queste considerazioni possiamo ricavare un quadro più chiaro sulla situazione in essere e su come poter supportare efficacemente la crescita del nostro bambino.
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