IL BAMBINO CHE SCALA LE MONTAGNE: IL PERIODO MAGICO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E IL RUOLO DEGLI INSEGNANTI

Cara mamma,

oggi vorrei parlarti di un argomento molto importante per la crescita del tuo piccolo: la scuola dell’infanzia. Cosa significa che il bambino scala le montagne? IN QUESTO PERIODO, DAI 3 AI 6 ANNI I BAMBINI FANNO DELLE CONQUISTE IMPORTANTI: A LIVELLO SOCIALE, EMOTIVO, RELAZIONALE E COGNITIVO.  Per fortuna sono strapieni di energie, il loro cervello è impegnatissimo nella scoperta ma anche nell’acquisizione di nuovissime abilità…e credimi non è una passeggiata! Come rendere dunque questo periodo più stimolante possibile? Come aiutare i bambini a fare tutte le scoperte di cui hanno bisogno e sviluppare tutte queste fondamentali abilità?

IL RUOLO FONDAMENTALE DELL’ INSEGNANTE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Hai presente quando vai a cena fuori e tutto è apparecchiato per te e devi solo scegliere i cibi che desideri assaggiare senza bisogno di alzarti, cucinare, o mettere tutto in tavola? C’è qualcuno che ha apparecchiato per te e che è li pronto per metterti sotto il naso tutto ciò che desideri gustare. Certo, preparare un bel pranzetto per molti è una passione ed è anche un ottimo allenamento cognitivo…ma avere qualcuno che prepara per noi significa poterci concentrare totalmente sull’esperienza sensoriale del gusto senza dover essere distratti da altro. Step by step (un passo per volta). Allo stesso modo, il bambino nella scuola dell’infanzia si trova tutte le sue esperienze sociali, sensoriali e cognitive li belle apparecchiate, sulla tavola, pronte per essere gustate come solo un bambino nel pieno della crescita può fare.

IMMAGINA GLI INSEGNANTI CHE PENSANO E STRUTTURANO LE ATTIVITÀ, NON TRALASCIANDO NESSUN PARTICOLARE. COSTRUISCONO LE ESPERIENZE ALLO SCOPO DI SVILUPPARE NEL BAMBINO TUTTE QUELLE ABILITÀ CHE GLI SERVIRANNO PER LA CRESCITA E PER PREPARARLO ALLA SCUOLA PRIMARIA: LE ABILITÀ DI BASE NECESSARIE ALLA LETTURA, SCRITTURA, CALCOLO E ALLO SVILUPPO SENSORIALE E DELLA COORDINAZIONE MOTORIA. E c’è chi pensa che alla materna si gioca e basta! Per permettere questo sono necessarie ovviamente delle competenze specifiche e conoscenze delle tappe di sviluppo del bambino unite a spiccate abilità osservative.

RICORDATI SEMPRE DUNQUE CHE HAI DAVANTI DEI PROFESSIONISTI CHE SI SONO FORMATE E CONTINUANO A FARLO PER AIUTARTI NELLA CRESCITA DEL TUO PICCOLINO! Proprio in questa fase gli insegnanti hanno un ruolo delicato perché devono tenere sotto controllo tante dinamiche dello sviluppo del bambino osservando se tutto procede in un modo naturale. Non è infatti raro trovare genitori che arrivano ad una valutazione perché le maestre hanno visto che “qualcosa non andava”.  Molte volte anche per loro non è semplice dover dire ad un genitore che un bambino ha delle difficoltà, rilevare situazioni di rischio ma è proprio bene invece ascoltarle, anche solo per togliersi un dubbio

E’ PROPRIO IN QUESTO PERIODO CHE SI MANIFESTANO LE PRIME DIFFICOLTÀ CHE POTREBBERO EVOLVERE SUCCESSIVAMENTE IN UNA DIFFICOLTÀ NELL’APPRENDIMENTO NELLA SCUOLA PRIMARIA. Nella scuola dell’infanzia dunque si sviluppano le seguenti competenze (importanti per favorire l’apprendimento della lettura, scrittura, capacità di conoscere numeri e ragionare):

  • le abilità linguistiche
  • le abilità cognitive
  • le abilità percettivo motorie

In questo articolo ti voglio parlare delle abilità linguistiche. Come ho già spiegato nei precedenti articoli https://www.primeparole.it/perche-ancora-non-parla/. È BENE CHE UN BAMBINO INTORNO AI 4 ANNI SIA IN GRADO DI FARSI CAPIRE E DI CAPIRE (ANCHE SE POSSONO ESSERCI DELLE VARIABILI).

ECCO COSA POSSONO OSSERVARE GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:

  1. Come e quanto il bambino comprende

La comprensione del linguaggio è sicuramente un aspetto che non dobbiamo mai sottovalutare. Si tratta della capacità che ha un bambino di ascoltare e parlare in modo appropriato durante le conversazioni.  Gli insegnanti possono notare se:

  • il bambino comprendono la consegna (comprensione dei contenuti)
  • se sta attento quando da istruzioni a voce alta (attenzione)
  • se il bambino è in grado di seguire istruzioni complesse fatte da due o più comandi. Nei bambini dell’ultimo anno anche tre azioni in sequenza. (pianificazione delle azioni, comprensione della sequenzialità-cioè dell’ordine delle azioni- memoria e coordinazione motoria)
  1. Capacità di elaborazione del linguaggio

Un altro aspetto importante è la capacità del bimbo di ascoltare un racconto e rievocarlo attraverso domande, commenti. Dunque ricordarlo e costruire immagini mentali sullo stesso che gli permettono di apprendere significati, fissare nella memoria concetti e generalizzarli utilizzandoli anche in altri contesti. Le maestre possono attraverso le domande o il gioco verificare questa abilità

  1. Come usa il linguaggio

E’ inoltre opportuno valutare come il bambino parla e come articola i suoni.  Segnali positivi che le maestre possono osservare sono:

  • -saper usare i plurali, gli articoli, le congiunzioni
  • -saper coniugare i verbi

Queste abilità, con alcune variabili sono presenti già dai tre anni. Dai tre anni e mezzo invece è fondamentale capire se il bambino riesce ad articolare i suoni in maniera comprensibile.  Dai 4 anni, con l’aiuto dell’adulto, cerchiamo di capire se il bambino sa costruire racconti con 2-3 eventi in ordine.

  1. Lo sviluppo del vocabolario

Per vocabolario si intende la quantità di parole che il bambino ha appreso e utilizza correntemente. All’ingresso della scuola dell’infanzia questo dovrebbe già essere strutturato e usato per articolare almeno piccole frasi. Ricorda che ai 3 anni il bambino dovrebbe conoscere circa 446 vocaboli. Se vuoi conoscere lo sviluppo del vocabolario per ogni fascia di età ti consiglio di leggere questo articolo https://www.primeparole.it/piccoli-parlatori-crescono/.

  1. Conoscenza e discriminazione dei suoni

Un ultimo, ma non meno importante aspetto, da non sottovalutare è come il bambino percepisce e riconosce la diversità dei suoni e dei significati di ogni parola e se riesce a pronunciare e usare questa differenza in maniera corretta in varie situazioni.  Mi capita infatti durante le valutazioni, anche nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia che un bambino possa dirmi ticarra per chitarra, oppure pronunciare passo per pazzo, lana per rana. La confusione tra i suoni purtroppo crea degli intoppi nello sviluppo del linguaggio portando a difficoltà, una volta arrivato alla scuola primaria, nell’acquisizione corretta della lettura e della scrittura.

In questo caso cosa osservano gli insegnanti?

  • la capacità che ha il piccolo di riconoscere con quale suono inizia e finisce una parola
  • riconoscere e costruire rime
  • classificare le parole in base alla loro lunghezza (ma-ti-ta è più lunga di me-la)
  • la capacità di discriminare i suoni delle lettere all’interno della parola (cane-tane)
  • raccontare e inventare una breve storia.

E… nel prossimo articolo ti spiego quali strategie possono essere usate a scuola per apprendere in maniera divertente!

Le precedenti indicazioni non rappresentano in alcun modo una valutazione delle competenze, quanto piuttosto una linea guida per osservare i bambini ed identificare la presenza di eventuali segnali di difficoltà. Se si hanno dei dubbi è bene rivolgersi al pediatra o al NPI.

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