GENITORI IN-FORMATI

Cari genitori, uno dei tanti compiti che siamo chiamati a svolgere è proprio quello di sostenere e supportare nostro figlio durante tutta le tappe della sua crescita. Nei primi mesi di vita, quasi involontariamente, cerchiamo di utilizzare degli atteggiamenti che aiutino il nostro bimbo parlare. Parliamo lentamente, cerchiamo di ricercare il suo sguardo, facciamo buffe intonazioni per catturare la sua attenzione.

Da super eroi quali siamo quotidianamente dobbiamo trasformarci in genitori sintonizzati verso quelli che sono gli interessi, i bisogni e le capacità uniche e speciali del nostro bambino in modo da favorire e facilitare lo sviluppo comunicativo-linguistico.

Ricordiamoci che comunicare vuol dire prendere parte ad un’interazione ed è molto importante che incoraggiamo il nostro piccolo esploratore a fare lui il primo passo, deve provare il piacere nell’ iniziare un turno comunicativo.

Di seguito troverai alcuni consigli che tu stesso potrai mettere in pratica già quando il bambino è piccolo, in modo da facilitare tutto quello di cui ti ho parlato sopra.

POSIZIONE “FACCIA A FACCIA”:  se vogliamo far in modo che il nostro bambino prenda l’iniziativa è importante mettersi faccia a faccia per sostenere al meglio il contatto di sguardo . Questa posizione è molto importante perché permette a noi e a lui di comunicare in maniera più semplice riuscendo a condividere meglio quel momento. E’ importante mantenere questa posizione sia quando parliamo, sia quando ascoltiamo. Nei bambini in cui è difficile catturare l’attenzione può essere utile associare suoni onomatopeici con la voce, fare facce buffe e divertenti, soffiare  su viso o esagerare con la nostra mimica facciale.

SEGUITE IL BAMBINO:  cari genitori il vostro piccolo durante le attività quotidiane ha modo di interagire con voi, pensateci bene: quando andate a fare la spesa, quando uscite o quando andate ai giardini. Queste attività sono molto importanti per aiutare il nostro bambino a parlare. Quando un bimbo guida l’interazione (sia con le paroline ma anche con i gesti) noi adulti dobbiamo rispondere con interesse a ciò che sta comunicando: questo atteggiamento gratifica molto il bimbo perché si sente compreso e sa che quello che vi ha fatto notare per voi è importante. Quindi è importante che quando il piccolo inizia un’interazione con noi, rispondiamo immediatamente e con interesse, unendoci a lui nei giochi cercando di divertirci.

IMITATE: l’imitazione è una potentissima strategie e aiuta a far crescere l’interazione. Imitate il vostro bambino nelle espressioni, nelle azioni, nei gesti, nei suoni e nelle parole.

FATE COMMENTI: è molto importante fare commenti che riguardano quello che sta facendo o dicendo nei vari momenti. Nei bambini piccoli è possibile che il bambino indichi qualcosa per condividerlo con voi: se ad esempio sta indicando un cane potete dire: il cane! Che bello il cane. Mentre se un bambino commenta con una, due parole o una piccola frase voi potete far proseguire l’interazione commentando in questo modo: buono! E’ vero, è buono il budino! Inoltre è importante che pronunciate bene quelle parole che il vostro bimbo non riesce a dire: ad esempio se chiama le fragole dede, voi dovrete rispondere dicendo “Ah ecco le fragole”, “ buone le fragole”.

RISPETTARE IL TURNO: come detto nel precedente articolo (quello in cui ho parlato dei pre-requisiti al linguaggio) alla base di qualsiasi regola sociale c’è l’alternanza del turno. Sia nel gioco che nella comunicazione, prima tocca a te e poi a me, in modo da rendere l’apprendimento del linguaggio e del gioco molto più fluido. Noi genitori abbiamo il compito, soprattutto nelle fasi iniziale di aiutare il bambino a prendere il turno comunicativo in modo da proseguire l’interazione il più a lungo possibile. Inizialmente il vostro bambino potrebbe prendere il turno semplicemente facendo un suono, uno sguardo, un sorriso per arrivare piano piano a combinare due tre paroline. Noi adulti dobbiamo adeguarci ai turni comunicativi del bimbo rispondendo inizialmente in maniera breve, in modo che il nostro piccolo possa rispondere subito oppure lasciargli più tempo per rispondere.

CREARE ROUTINES: le routines rappresentano occasioni e momenti divertenti  in cui il nostro bimbo impara a prendere il turo e iniziare una conversazione. Le routines infatti sono composte da una sequenza: ad esempio se il bimbo deve andare a leggere la fiaba della buona notte saprà che prima deve aver cenato, messo il pigiamino e lavato i denti.  Di solito si ha una canzoncina o un gioco specifico che si fa sempre durante questi momenti. Le routine iniziano e finiscono nello stesso modo ogni volta e parole, suoni o gesti sono sempre gli stessi. Il beneficio di ripetere la routine più volte è quella di far capire tutti i passaggi al bambino in modo da apprendere parole, suoni e gesti che fanno parte di quei momenti.

RIMODELLIAMO IL SUO PENSIERO: è importantissimo aggiungere il linguaggio durante l’interazione con il nostro bambino in modo da aiutarlo ad esprimere meglio quello che ha in mente. Possiamo espandere il suo linguaggio in qualsiasi momento della giornata: ad esempio se il nostro bambino ha finito l’acqua e vi fa notare che ne vorrebbe altra dicendovi “più” voi potete rispondere in questo modo: non c’è più l’acqua. E’ finita l’acqua. Prendiamo altra acqua.

GIOCO: il gioco è alla base dell’apprendimento del bambino. Grazie al gioco possiamo veramente divertirci con il nostro piccolo per fargli comprendere e produrre nuove paroline aiutandolo a sviluppare le abilità comunicative. Ad esempio, nei bambini molto piccoli possiamo far produrre i versi degli animali: mao, bao e chi più ne ha più ne metta.

NON CHIEDERE DI RIPETERE : per un bambino che ha ancora difficoltà ad esprimersi, chiedere di ripetere bene è frustrante. In questo caso quello che possiamo fare è intervenire su quello che vuole dire e non su come lo pronuncia.

-SFRUTTA LE PRIME PRODUZIONI: non appena il piccolo inizia a produrre qualche parola nuova, anche se non è corretta dal punto di vista della produzione, sfrutta tutte le occasioni che hai per riproporgliela più e più volte nei giorni successivi.

Ora che siete più informati e sintonizzati potete sostenere il vostro bambino nello sviluppo comunicativo e linguistico. Se avete qualche dubbio o curiosità rimango sempre disponibile ad un primo incontro in cui potremo discutere insieme delle vostre curiosità e preoccupazioni.

Le precedenti indicazioni non rappresentano in alcun modo una valutazione delle competenze, quanto piuttosto una linea guida per osservare i bambini ed identificare la presenza di eventuali segnali di difficoltà. Se si hanno dei dubbi è bene rivolgersi al pediatra o al NPI.

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